La musica ascoltata con le cuffie di lettori mp3 e smartphone potrebbe portare anche alla sordità. A rischio 1.1 miliardi di ragazzi nei prossimi 10-20 anni.
Uno dei primi allarmi sui possibili danni delle cuffie all'udito fu dato nel 2015 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Oggi è l'Università di Tel Aviv a rilanciare il dibattito, con la pubblicazione di una ricerca che sostiene che l'80% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni ascolta regolarmente musica ad alto volume dai propri lettori mp3 e smartphone, di questi ben il 25% è a rischio di gravi perdite dell'udito. Se si parla di numeri i dati appaiono ancora più inquietanti visto che stiamo parlando di 1.1 miliardi di ragazzi in tutto il mondo. Secondo la ricerca dell'Università di Tel Aviv il 21% dei giovani ascolta musica in cuffia tra una e quattro ore al giorno, l'8% per più di 4 ore mentre il 90% dei ragazzi fino a 24 anni ascolta i propri brani preferiti almeno per un'ora al giorno.
Con la musica in cuffia l'effetto sull'apparato uditivo aumenta notevolmente e il livello di inquinamento acustico è ben oltre sopra la soglia di sicurezza, ed arriva anche a 89 decibel. Secondo il quotidiano Francesoir, che ha riportato i dati della ricerca, nel giro di 10 o 20 anni molti dei ragazzi che ascoltano musica con le cuffiette inizieranno ad avere gravi problemi di udito. La Commissione Europea ha già provato a porre rimedio a questa annosa questione e ha emanato nuove direttive per i produttori di smartphone e lettori mp3 in modo da ridurre considerevolmente il volume massimo di riproduzione della musica. Basterà per arginare questo preoccupante fenomeno?
Con la musica in cuffia l'effetto sull'apparato uditivo aumenta notevolmente e il livello di inquinamento acustico è ben oltre sopra la soglia di sicurezza, ed arriva anche a 89 decibel. Secondo il quotidiano Francesoir, che ha riportato i dati della ricerca, nel giro di 10 o 20 anni molti dei ragazzi che ascoltano musica con le cuffiette inizieranno ad avere gravi problemi di udito. La Commissione Europea ha già provato a porre rimedio a questa annosa questione e ha emanato nuove direttive per i produttori di smartphone e lettori mp3 in modo da ridurre considerevolmente il volume massimo di riproduzione della musica. Basterà per arginare questo preoccupante fenomeno?